giovedì, dicembre 14, 2006

Finalmente c'è chi è sensibile

Nella nostra scuola è in corso l'open day per l'orientamento scolastico ed abbiamo ricevuto le visite dei genitori che sono venuti a visitare la nostra struttura scuolastica per poter fare una scelta ragionata sul futuro dei loro figli. Hanno potuto visitare tutta la struttura e sono rimasti impressionati dai locali, dai laboratori, dalle attività che svolgiamo.
Dopo la visita i genitori hanno commentato: è un vero peccato che questa struttura debba essere trasformata in sede della provincia!!
Si è un vero PECCATO, ma la speranza è l'ultima a morire!!!
Tornata a casa ho controllato la mia e_mail sperando di trovare una risposta alle tante lettere inviate alle varie "personalità" che avrebbero potuto fare qualcosa.
Nulla.
Ma, tra le e_mail ho trovato quella di studenti.it che informava di una sezione sulle scuole dal titolo "La tua scuola cade a pezzi? Denuncialo" . Ho scritto dell'assurdità della nostra situazione ed oggi se vi collegate potete vedere lo spazio che ci è stato dedicato.
Voglio ringraziare ufficialmente la signora Marta Ferrucci che ha preso a cuore la nostra causa. Grazie mille.

lunedì, dicembre 11, 2006

Incredibile ma vero!!

Sul sito di studenti.it c'è uno spazio dedicato alle scuole superiori intitolato
"La tua scuola cade a pezzi? Denuncialo!"
La nostra denuncia

" La nostra scuola non cade a pezzi, non ha le barriere architettoniche.
La nostra scuola ha la certificazione di qualità, ha sale multimediali, ha un computer in ogni aula, ha una palestra dotada di spalti, ha la biblioteca con la sala di lettura, è completamente cablata, è stata progettata e realizzara per essere un edificio scolastico. "
Ma la ragion di stato supera tutto e tutti, serve alla provincia e se la prende, ristrutturando e spendendo. I soldi di chi sono? Sono i nostri e come diceva il grande TOTO' ...e io pago!!

lettera inviata all'associazione FIABA

Dovete sapere che esiste un'associacione FIABA - Fondo Italiano Abbattimento Barriere Architettoniche che ha organizzato un tour nelle varie città italiane per sensibilizzare al superamento delle barriere architettoniche. Il tour ha toccato anche la nostra città. L'evento si è svolto il 20 ottobre. C'è stato un incontro con le istituzioni ed è stato firmato un protocollo d'intesa (il testo non è stato pubblicato o almeno io non l'ho trovato su internet). Allora ho scritto, di seguito inserisco la lettera che ho inviato all'associazione. Non ho ricevuto ancora alucuna risposta. Resto in attesa, intanto seguito a scrivere e se qualcuno lo volesse fare non sarebbe male.
Ecco la lettera

Mi presento, sono un’insegnante dell’Istituto Tecnico Commerciale di L’Aquila. Sono venuta a conoscenza della iniziativa FIABA. Mi sono messa a cercare su internet per avere più informazioni e sono arrivata al sito “www.disabili.com”. Ho avuto modo di vedere che il FIABA TOUR è stato anche nella mia città. Purtroppo non sono venuta a conoscenza della vostra presenza altrimenti sarei sicuramente venuta a trovarvi e sicuramente sarebbero venuti i genitori dei ragazzi diversamente abili che frequento la mia scuola.

Ho letto che c’è stato un incontro con le istituzioni (regione, provincia e comune) e che è stato raggiunto un protocollo di intesa nel quale le istituzioni si sono impegnate “a impedire la realizzazione di nuove barriere architettoniche…”. Mi sono sentita stringere il cuore e mi son detta ” non è possibile”.

Voglio spiegare una vicenda molto triste che si è verificata tra giugno e luglio nella nostra città che ha coinvolto il mio istituto scolastico e la Provincia.

C’è da sapere che l’I.T.C. “L. Rendina” di L'Aquila è una infrastruttura scolastica unica nel suo genere perchè è stata progettata e realizzata senza barriere architettoniche, idonea ad ospitare attività didattiche e fruibile anche da studenti diversamente abili.

Ora la sede del nostro Istituto verrà trasformata in una sede della Provincia, peraltro attraverso una lunga e costosa ristrutturazione a carico della collettività.

Verranno distrutte strutture ed “infrastrutture” (laboratori ed aule completamente cablate, palestra con gli spalti, aule multimediali, biblioteca con sala di lettura, sale convegno, sala video, ecc) oggi pienamente funzionanti. La sede che ci dovrà ospitare è completamente diversa dall'attuale, per i ragazzi disabili verrà predisposto un servo scala.

Certo voi non potevate sapere come la provincia di L'Aquila aveva predisposto il riassetto degli edifici scolastici che prevede la “ristrutturazione” di un edificio scolastico in sede per i loro uffici quindi è stato raggiunto un protocollo d'intesa con voi.

Voi non potevate sapere che un edificio scolastico, ripeto privo di barriere architettoniche e privo di barriere mentali e comportamentali (nel mio istituto è prevista una funzione strumentale per i ragazzi diversamente abili), ma loro SI.

Voi non potevate saper che c'è stata una protesta tra l' I.T.C. e la Provincia, ma loro SI.

Voi non potevate sapere,... ma loro SI.

Con voi firmano i protocolli d'intesa ma la realtà è tristemente diversa!

A nulla sono servite le proteste

Nel periodo della protesta abbiamo informato della vicenda Onorevole Del Turco( presidente della Regione), l’assessore Fabbiani (Politiche attive del lavoro - Istruzione e formazione - Diritto allo studio), il Ministro Fioroni, e persino l' Onorevole Antonio di Pietro ma non c'è alcuna risposta.

Non vi chiedo di credermi sulla parola, visitate il nostro sito scolastico (www.itcrendina.it) avrete modo di vedere com'è la scuola e se vorrete potrete leggere tutta la rassegna stampa relativa alla vicenda estiva.

Per favore aiutateci a salvare un' edificio scolastico che è stato progettato, realizzato per ospitare una scuola. Siamo abituati a vedere sui media le scuole fatiscenti, e una volta che c'è ne una fatta come si deve che ha anche la certificazione di qualità ISO 9001-200, bisogna distruggerla. E' semplicemente scandaloso!

Gradirei da parte vostra avere comunque una risposta anche in senso negativo è cosi frustrante il silenzio.

Vi ringrazio anticipatamente Maria Annunziata Serva.