mercoledì, febbraio 21, 2007

Lettera aperta dei docenti (versione completa)

I docenti dell’Istituto Tecnico Commerciale “L. Rendina” sentono il dovere civico e professionale di intervenire sulla vexata quaestio del trasferimento della propria Scuola dall’attuale stabile di Pettino in quello di Villa Gioia (ex Istituto Magistrale).

Tale intervento è dettato dalla necessità di esprimere un parere motivato, da addetti ai lavori, sulla base di considerazioni sostanziali, non legate a interessi politici o a schieramenti di partito.

L’Ente Provincia sostiene che con tale trasferimento porta avanti un suo disegno di riordino e di economia di gestione dei plessi scolastici, in base al numero degli alunni iscritti e frequentanti le Scuole Superiori del Comune di L’Aquila.

Però, il dato di fatto che emerge chiaro e inoppugnabile da questa operazione di riordino dei plessi didattici, è la trasformazione della nostra attuale sede di Pettino, da edificio scolastico a nuova sede degli Uffici della Provincia, che vi trasferirà tutti i suoi dipendenti.

Non spetta a noi insegnanti parlare della spesa economica necessaria per portare a termine tale massiccio intervento di recupero, che stravolgerà dalle fondamenta un edificio progettato e realizzato come Scuola.

E’ il caso di ricordare che l’ITC è stato trasferito, nell’edificio in parola, appena cinque anni fa, nel mese di Settembre 2001, facendo anche allora uno scambio, con il Liceo Scientifico, che venne spostato a Colle Sapone, nella nostra sede.

La nostra esternazione non è dettata da venature polemiche o da gratuita demagogia, ma solo dalla volontà di far riflettere chi di dovere sulla sciagurata decisione di volerci, a tutti i costi, trasferire in una sede che non corrisponde alle esigenze didattiche e di sicurezza.

Ancora una volta le Autorità preposte non hanno sentito, o voluto ascoltare, il parere dei docenti, di coloro che nella Scuola operano quotidianamente, con grande sacrificio e senso di responsabilità.

Di nuovo il corpo docente viene obbligato ad un trasferimento di sede, senza possibilità d’interloquire. Le risposte fornite dall’Assessore alla Cultura e dallo staff della Presidente della Provincia ci hanno solo ferito ed umiliato.

Difatti, la motivazione dello “sfratto” della nostra sede, viene legata al numero esiguo degli alunni che si iscrivono al Corso di studi di Ragioneria, come se noi docenti fossimo i soli ed unici responsabili del calo delle iscrizioni.

Ebbene, Signori Amministratori, con il vostro modo di fare, con il vostro piano di riordino, con le polemiche che sono seguite e che seguiranno, certo non state facendo un buon servigio alla nostra Scuola, perché la state affossando ulteriormente, agli occhi di quelle famiglie e di quegli alunni che, eventualmente, vi si volessero iscrivere.

Dispiace doverlo dire, ma ancora una volta prevale, nelle scelte politiche, l’arroganza del più forte, di chi classifica le Scuole in quelle di serie A e quelle di serie B.

Alla fine la Provincia di L’Aquila avrà la sua bella sede di rappresentanza, con tagli di nastri, discorsi celebrativi, attribuzioni di meriti, plausi ed applausi.

La nostra Scuola, invece, mortificata e delusa, per l’ennesima volta, chinerà il capo e dovrà adattarsi a scelte imposte dall’alto.

La Scuola, Signori Amministratori, è un centro di aggregazione e di formazione dei giovani, e noi insegnanti ci sforziamo quotidianamente per inculcare negli allievi l’educazione alla legalità, al rispetto della diversità, ma siamo impotenti davanti alle vostre asserzioni che, in nome del riordino e dell’ economia di spese, hanno ormai condannato l’Istituto Tecnico Commerciale al declino, perché perde iscritti, non è più di moda, va quindi trasferito ed accorpato altrove.

Forti sono il risentimento e il senso di frustrazione che animano i docenti, gli alunni e il personale ATA che si sentono abbandonati a se stessi, impotenti, colpevoli, in ultima analisi, di operare in una scuola sbagliata, di serie B, appunto.


Il Messaggero 21_02_07

Il Centro 21_02_07

Il Tempo 21_02_07

Il Centro 20_02_07

Il Centro 19_02_07

lunedì, febbraio 05, 2007

Commento tratto dal sito di studenti.it

Dal sito www.studenti.it

Commento a:

La scuola è perfetta, eppure la vogliono smantellare
Titolo: Lettera di un genitore aquilano
Data: 02/02/2007 13:34:34 LETTERA APERTA


Se fossi un socialdemocratico di stampo dalemiano chiederei alla presidente della provincia di difendere i diritti sociali dei cittadini, persino quello di frequentare la scuola in un edificio bello.
E poi la detto Lei stessa che “ … di non poter accettare lo svilimento della struttura con destinazioni che non sono coerenti con la missione aziendale che quella storica ed unica della
Formazione….”
Se avessi partecipato, in qualità di iscritto al partito della Rifondazione comunista, al forum di
Porto Alegre chiederei all’assessore all’edilizia scolastica ( e non al patrimonio edilizio della Provincia ) una maggiore partecipazione. Ricorderei al suddetto assessore che partecipazione non significa chiudersi in segrete stanze con due persone e firmare un protocollo. Forse sarebbe stato meglio sentire le circoscrizioni di Coppito-Pettino e quella di S.Barbara.
Se fossi un elettore del centrosinistra chiamato a votare alle primarie potrei chiedere ai sette candidati di pronunciarsi su un problema di attualità. Sarà pure una piccola questione, ma grazie a Dio, potreste sprecare una parola.
Se fossi un cittadino aquilano, che ha uno stabile da ristrutturare, mi chiederei perché io sono soggetto ad autorizzazioni e permessi mentre un Ente pubblico può variare l’uso di un edificio a suo piacimento ed addirittura prima di avere un progetto. ( la Provincia bandirebbe un concorso di idee per euro 30000)
Se io fossi un vecchio cronista ricorderei che il centrosinistra ha perso il Comune di L’Aquila anche perché la giunta dell’epoca paventò la possibilità di concedere l’edificio della scuola De Amicis alla Guardia di Finanza. Anche allora si accamparono i motivi che avallano i pensieri del morsicano Di Pietro: scarso numero di alunni , traffico intasato, edificio prestigioso per un ente prestigioso.
Io, da cane sciolto qual sono, voglio dare un parere. Il sulmontino Palmiro Susi, non rimpianto predecessore della Pezzopane, aveva proposto la creazione di una scuola di artigianato. L’edificio
sarebbe dovuto sorgere a Colle Sapone. La nuova amministrazione pare abbia dimenticato questa scuola. . Io penso che si possa riesumare il progetto e magari riempire gli spazi vuoti dell’edificio di via Leonardo da Vinci.