martedì, gennaio 09, 2007

Un commento tratto dal sito di studenti.it

Riporto un commento, inserito da un aquilano, all'articolo pubblicato dal sito di studenti.it relativo al nostro istituto.
Ecco il commento:
"Ciao, scrivo dall'Aquila. Tutto vero.
In città praticamente sono solo due le scuole davvero fatte a regola d'arte (aldilà delle certificazioni che non conosco) e sono quella oggetto dell'articolo e quella sede dell'Itis.

L'articolo dice cose vere, verissime, manca solo un passaggio che noi aquilani possiamo meglio raccontarvi, decisivo per portare a questa scelta, che qui provo a riassumervi: il classico (o come si chiama adesso) "deve" stare in centro.

Esattamente. A L'Aquila tutto nasce da questa strana convinzione che il Liceo Classico per "tradizione" e "vocazione" deve essere sito in centro, così un palazzo storico del centro appena ristrutturato a 10 metri dal Comune e a 10 metri dal Rettorato e dalle Facoltà umanistiche è diventata la sede del classico.
Ripeto: Palazzo storico, con affreschi, con ornamenti di valore, con scale altissime (davvero poco pericolose per gli studenti!), con aule "lugubri", senza palestra, con aula magna da 20/30 persone è diventata la sede di una scuola di circa un migliaio di studenti (spero di non sbagliare di troppo).

Cosa c'entra? C'entra, perchè questo diventa un punto fisso dentro la riorganizzazione di cui parla l'assessore. Una riorganizzazione che parte da un presunto (presunto!) privilegio.
Un "privilegio" da nobili decaduti, nato dalla follia di alcuni politici locali, di una dirigente, di alcuni studenti, di alcuni professori, di molti genitori (ex classico) che pensano più importante l'essere ubicati in centro storico che avere una scuola funzionale e sicura.
... dicevo ...
c'entra perchè se la riorganizzazione parte da un punto fisso, allora c'è un "classismo" per cui il Classico può ottenere ciò che vuole (peraltro con un risultato pessimo), e derivato da questo "potere" gli altri istituti devono adeguarsi. Persino rimetterci.

Si potevano ottenere risultati decisamente migliori fissando come punto fisso di una riorganizzazione il mantenimento a scuole degli edifici più "adatti" ad essere scuole, ovvero quello sede dell'itc e quelli presenti nella zona di Collesapone (attualmente scientifico e itis se non erro).

Far passare come buona amministrazione la perdita dal patrimonio dell'edilizia scolastica di una delle poche buone scuole in abruzzo è davvero difficile, nonostante i grandi sforzi "comunicativi" della Provincia.

I docenti si sono ribellati, gli studenti dell'itc all'inizio pure.
poi chissà perchè si sono fermati (qualcuno dell'itc senza peli sulla lingua sa spiegarlo?).

La protesta dell'Itc era sostenuta, così almeno è apparso dalla stampa, dai sindacati e dall'uds.

Qualche giorno fa la Provincia ha annunciato la gara d'appalto per i lavori per trasformare l'edificio in "direzionale", anche nell'aspetto. In attesa dell'ennesimo nastro da tagliare e targa da appendere dietro cui nascondere la realtà.

Domanda (a cui non so rispondere):
ma l'edificio attuale sede del classico (Palazzo Quinzi) è a norma?

Domanda 2 (a cui non so rispondere):
ma l'edificio dove è destinato l'itc è a norma?

Domanda 3 (a cui non so rispondere):
ma sovrintendenza, direzione regionale scolastica e chi di dovere hanno verificato attentamente la compatibilità dell'edificio di Pal.Quinzi con la presenza di una scuola superiore?

Scusate per la lunghezza."

1 commento:

Anonimo ha detto...

ciao, sono l'aquilano che ha scritto anche su studenti.
fateci sapere cosa accade dentro l'istituto.
hanno iniziato i lavori all'ultimo piano? la scuola funziona regolarmente?

oggi è uscito su Il Centro un piccolo riferimento all'articolo su studenti.it

cerco un contatto con la prof.sa Serva.

Ciao